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frecciabn.gif ULTIME NOVITA'
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genarmenimini.jpgdi G. De Michele
Sul genocidio degli armeni in Turchia, se tralasciamo i "negazionisti" ad oltranza (secondo i quali le vittime del genocidio sarebbero poche migliaia), abbiamo due diverse tesi storiografiche, esemplificate da due libri usciti contemporaneamente nel 2006: la tesi del genocidio politicamente diretto, affermata con forza da Marcello Flores in Il genocidio degli armeni, e quella del massacro inintenzionale, sostenuta nel 2005 dallo storico americano Guenter Lewy in Il massacro degli armeni. Un genocidio controverso...

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omicidabradmini.jpgdi Sbancor
[Oltre all'epitaffio scritto da Sbancor, la testimonianza audiovideo di quanto accaduto giorni fa in Oaxaca, dove si sono verificati scontri, innescati dalla polizia, nel corso di una civile manifestazione. Diverse le vittime tra i civili, tra cui il reporter Bradley Will: la sua telecamera era puntata sul poliziotto che l'ha assassinato].

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di M. Philopat
lumidipunkmini.jpgIn occasione della pubblicazione di Lumi di punk, a cura di Marco Philopat (già autore di Costretti a sanguinare), pubblichiamo la presentazione della neonata casa editrice AgenziaX e un estratto del testo di Enzo Mansueto, ex cantante degli Skizo (g.d.m.)

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di G. Genna
pascalecovermini.jpgNon avevo mai letto un libro di Antonio Pascale. E avevo fatto male, malissimo. Di Pascale avevo esperito soltanto una curatela: quella del primo Best Off, l'annuario edito da minimum fax. Ora, a lettura terminata di questo romanzo breve che è S'è fatta ora (minimum fax, € 9.50), suppongo che andrò a prendermi tutti i precedenti titoli di Pascale e me li leggerò...

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di T. Pincio
theroadmini.jpgThe road è forse il romanzo più cupo che Cormac McCarthy abbia mai scritto, e già questo la dice lunga riguardo la svolta di un autore che peraltro non si è mai preoccupato di addolcire o edulcorare i lati più oscuri della natura umana. Lo si potrebbe quasi definire un romanzo di fantascienza apocalittica...

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di G. De Michele
gomorrasavianopicc.jpgUn «viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra» Gomorra, scritto da un giovane giornalista-narratore napoletano, Saviano; L'impero di Cindia, un viaggio nell’economia e nella società di India e Cina da parte di un affermato giornalista, Rampini...

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rueschmini.jpgHans Ruesch, l'autore del libro scandalo Imperatrice Nuda, edito nel '76 e fatto ritirare in mezzo mondo su pressione delle multinazionali del farmaco, ha continuato le sue ricerche e pubblica oggi un libro di uguale valore e peso: La Figlia dell’Imperatrice edito da Stampa Alternativa denuncia ciò che l’autore chiama la “grande industria della malattia”...

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di A. Prunetti
potassamini.jpgDopo la pubblicazione di brani delle memorie di Erminia Mattarelli Carmilla pubblica alcuni estratti da Potassa di Alberto Prunetti: altre schegge di memorie che documentano la resistenza popolare all’avanzata dello squadrismo fascista.

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di E. Mattarelli
partigiane3mini.jpgTestimoniaza raccolta da M. di Mieri - "Tonini provò che mio padre era stato ucciso barbaramente tra le botte e l’affogamento: secondo la sua ricostruzione gli immergevano la testa in un secchio pieno d’acqua, gliela tiravano su e poi ancora giù ripetutamente fino a che non fosse morto annegato..."

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di S. Viti
murakamimini.jpgScrittore visionario e surreale, amatissimo dai ragazzi, è accompagnato dalla fama di uomo schivo, misterioso, allergico a interviste e mondanità.
E lui appare dal nulla, nella piccola stanza piena di libri nello studio di Aoyama, nel cuore di Tokyo. Haruki Murakami, classe 1949, è un uomo piccolo. Semplicissimo, in felpa e jeans blu.

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di M. Agostinelli
lormacchiavellimini.jpg"Il successo del poliziesco italiano non è nato dall’oggi al domani: è frutto di paziente lavoro, di tentativi, d’incontri fra scrittori e scrittori, fra scrittori, critici e studiosi. Gli autori italiani hanno fatto una scelta di qualità che ha pagato e ha fatto sì che alcuni critici e accademici si schierassero dalla loro parte..."

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halifaxmini.jpgJoan Halifax, laureata in filosofia e antropologia, è stata per molti anni la principale collaboratrice del grande studioso di miti Joseph Campbell. Grande viaggiatrice «interiore» ed «esteriore», la Halifax ha passato lunghi periodi della sua vita tra i Dogon del Mali e gli Huicholes e i Maya del Messico...

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di Riccardo Valla CAPITOLO DICIASSETTESIMO — Ah, è così! — esclamò un’altra voce, dal fondo della sala. — Chi si...

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di Riccardo Valla CAPITOLO TREDICESIMO — Una cosa non mi è chiara, signorina Sophie — chiese Londong, mentre raggiungevano l’auto....

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di Riccardo Valla CAPITOLO NONO Quando la biblioteca aprì, il primo che si presentò davanti all’impiegato fu un alto monaco...

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di W. Burroughs
178507mini.jpgGrazie per il tacchino e i piccioni viaggiatori, destinati a essere cacati attraverso le sane budella americane – grazie per un Continente da saccheggiare e avvelenare – grazie per gli Indiani che ci procurano quel tanto di stimoli e di pericoli – grazie per le immense mandrie di bisonti da uccidere e scuoiare, lasciando le carcasse a marcire – ...

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di E. Mansueto
mansuetomini.jpgPunk: quando è entrata questa parola nel mio mondo? La memoria vacilla, e falsifica. Per questo genere di cose è facile appoggiarsi alle storie collettive, ai racconti, alle teorizzazioni sedimentate. E sul punk, anche italiano, la letteratura è ormai fluente. Mi risulta davvero difficile, dopo tanti anni e tante pinte, scindere le schegge mnemoniche della mia adolescenza dal flusso immaginario condiviso. O no?

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di I. Domanin
iginodomaninlbmini.jpgVengo da paesi remoti. Temperati. Dove soffia una brezza velocissima. Salmastra. L’aria scorreva su di noi come una mano carezzevole, che indugia e nutre.
Adesso il mondo è cambiato. Qui a Milano fa molto più caldo. Il sudore si appiccica ai nostri corpi. Come una pellicola. Adesiva.

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Una conversazione con Roberto Saviano, a cura di Francesco Forlani
rs.jpg'Sicuramente io considero Gomorra un testo da ascrivere alla narrativa italiana ma è un libro trasversale ad ogni genere. E' come se fosse una specie di bicefalo. Scrivere con lo stile del romanzo, con la lingua della narrativa ma raccontare i meccanismi del reale con nomi e cognomi e documenti, che è il compito del saggio...'

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di Giuseppe Genna
wsevmini.jpgMi sono trovato a Berlino nelle due settimane che hanno visto emergere, sui media europei e americani, l'aspro dibattito intorno alla confessione di Günter Grass, che nella sua autobiografia rivela di essersi arruolato a 17 anni nelle SS. La premessa minore a un paradossale revisionismo, in nome dell'archetipo über alles. [...]

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gomorramini.jpgRoberto Saviano parla di Gomorra alla Libreria Feltrinelli, Piazza Galvani, Bologna, 27 giugno 2006. Un esempio degli mp3 di questo straordinario incontro? Eccolo, dall'Audioteca dei Wu Ming:
Tony Montana, delirio del narratore, l'io e l'altro da me - 7:38
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telese.jpg"Questa recensione a firma Valerio Marchi è apparsa su Carta n.10 (13 marzo 2006). Ora fa parte di un bello speciale dedicato dalla rivista a Valerio..." [WM1]

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Da: Claudia Cernigoi, Operazione foibe: tra storia e mito, Kappa Vu, Udine 2005: Altro epigono del revisionismo storico è...

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Da: Claudia Cernigoi, Operazione foibe. Tra storia e mito, Kappa Vu, Udine 2005. Oltre alla "lotta antipartigiana" i membri dell'Ispettorato...

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lbcentimini.jpgQUI il riassunto delle puntate precedenti. Questo invece è un flash di aggiornamento: la quarta copia del libro di Gilberto Centi Luther Blissett. L'impossibilità di possedere la creatura una e multipla (Synergon, Bologna 1995) è stata venduta a €171.

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Monica Mazzitelli, una delle anime de i Quindici, ha realizzato un video low budget sui paradossi e le autentiche ruberie...

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Il 28 ottobre EMERGENCY ti aspetta in piazza. Ségnalo sul calendario! EMERGENCY sarà presente con migliaia di volontari in oltre...

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Lebensborn, i bambini del Führer

di Francesca Caferri

lebensborn.jpg"Ho sempre saputo di essere nata in un Lebensborn", racconta Gisela Heidenreich. "Era scritto sul mio certificato di nascita. Quando ho chiesto cos'era, mia nonna mi ha detto che era l'asilo d'infanzia dove lavorava mia mamma. La verità l'ho scoperta dai giornali a 13 anni, in un'inchiesta che raccontava cosa erano davvero queste Sorgenti di Vita". Tutti sanno dell'Olocausto, ma pochi conoscono la storia dei Lebensborn: eppure i Lebensborn sono l'altra faccia di quella medaglia. Se col primo si volevano eliminare le persone non pure, nei Lebensborn doveva crescere la perfetta razza ariana: questa era l'idea di Heinrich Himmler, il braccio destro di Hitler.

Anche a 59 anni Gisela Heidenreich è una donna molto bella: alta, bionda, con profondi occhi azzurri, l'incarnazione perfetta di quell'ideale sognato dal Terzo Reich. Nata dalla relazione di un ufficiale delle SS con una segretaria che lavorava per il Reich, ha passato i primi anni della sua vita in un Lebensborn. Era in queste istituzioni - centinaia in tutto il territorio del Reich - che venivano cresciuti i figli illegittimi di soldati tedeschi: qui venivano portati i ragazzi ritenuti "adeguati" e strappati alle famiglie - che spesso venivano uccise - nelle zone di occupazione. Qui le giovani donne erano "incoraggiate" a incontrare militari del Reich per generare perfetti tedeschi. Il tutto era circondato dalla massima segretezza: spesso i nazisti facevano passare i Lebensborn come bordelli per ufficiali, in modo da mascherare quello che realmente accadeva dietro quelle mura. lebensborn2.jpgAlla sua esperienza di bambina del Terzo Reich, Gisela Heidenreich, oggi psicoterapeuta, ha dedicato un libro, il primo mai scritto da una persona che ha vissuto direttamente l'esperienza di questi asili. Das endlose Jahr (L'anno infinito, ed. Scherz Verlag) è uscito da poche settimane in Germania ed è già al centro di dibattiti: "Molti giovani mi hanno scritto per ringraziarmi: i loro genitori non avevano mai parlato loro del periodo del nazismo, molti in Germania hanno preferito dimenticare il passato, seppellirlo", racconta la scrittrice. "Ma tanti mi hanno criticato, per aver tirato fuori una storia che era sepolta, una parte tanto dolorosa del passato di questo Paese". Il testo è frutto di 20 anni di ricerche e interviste e della lettura di migliaia di pagine di documenti: nelle sue pagine Heidenreich racconta la sua storia, e quella di altre migliaia di bambini che si sono trovati schiacciati dalla macchina della pianificazione nazista. "Il libro è nato", racconta, "dalla necessità di fare i conti con il passato e con quel senso di colpa che mi ha sempre accompagnato da quando ho capito quali erano le mie origini. Ma anche dalla volontà di far luce su un capitolo della storia di cui non si parla mai". Negli anni in cui il regime nazionalsocialista fu al potere, i Lebensborn accolsero circa 20 mila bambini: molti di loro vennero dati in adozione a famiglie di provata fede nazista, altri furono fatti crescere lì fino alla fine della guerra. Gli asili erano gestiti direttamente dalle SS: da loro arrivavano i finanziamenti, a loro dovevano rispondere i dirigenti. Poco prima della fine del conflitto, migliaia di documenti riguardanti i Lebensborn furono distrutti: così sparirono le carte che legavano i bambini alle loro famiglie di origine. Anche per questo a Norimberga dei Lebensborn si parlò come di semplici asili, e chi ci lavorava scampò a ogni pena. "In realtà", spiega Heidenreich, "erano un posto dove i bambini erano cresciuti per diventare la razza dominante dell'Europa". Dopo la guerra i bambini dei Lebensborn subirono destini diversi: alcuni rimasero con le famiglie di adozione e in qualche caso non conobbero mai la verità, altri furono restituiti alle madri, altri ancora furono affidati a orfanotrofi. Molti ebbero una sorte drammatica: in Norvegia - dove nei cinque anni di occupazione nazista i figli nati da relazioni fra donne del posto e soldati tedeschi furono circa 8 mila - contro di loro si scatenarono vere campagne di odio. "Dopo la pubblicazione del libro ho incontrato molte persone che hanno vissuto la mia esperienza", continua la scrittrice. "Tutti hanno interrogativi aperti. Persino le persone di successo si chiedono se quello che hanno raggiunto è dipeso dalle loro capacità, o dal fatto di essere stati selezionati". Se i rapporti con la madre sono sempre stati piuttosto tesi, negli anni Gisela ha ritrovato suo padre, ex ufficiale delle SS, che aveva sempre creduto morto. "Non gli ho fatto troppe domande sul passato: lui era felice che io fossi lì e si è rivelato dolcissimo. Mi è bastato sapere che non aveva lavorato nei campi di concentramento: avevo troppa paura di perderlo".

da D - inserto di "Repubblica"

Pubblicato Luglio 6, 2005 01:09 AM

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